“La vita senza una fetta di torta gianduia, è una vita a cui manca qualcosa di importante” D.P.
Il profumo del natale è sempre più forte, e tra questi spicca quello del cioccolato, onnipresente nelle feste più importanti. Questa volta ha un accento piemontese ed è accompagnato da una cascata di nocciole tostate, con un vestito semplice ma super goduriosa, la torta gianduia fa capolino tra le tavole natalizie.
La torta gianduia
Per gli amanti del cioccolato, la torta gianduia è una tra le torte più perfette che ci siano, semplice, facile da realizzare ed una sola fetta di questa torta, ti tira su il morale in un modo meraviglioso.
Per quanto riguarda la sua storia, tutto è avvolto nella nebbia più assoluta. Chi sia stato l’autore di questa torta, e quanto è nata, non si sa.
Anche sulla ricetta originale si hanno dei dubbi, qualcuno afferma che la vera ricetta si sia persa nel tempo e che quelle oggi si trovano in giro, sono solo tante piccole varianti.
L’unica cosa certa è che la sua origine è intrinsecamente legata alla nascita della crema al gianduia, nella seconda metà dell’ottocento.
La crema al gianduia
Sono sicura che avrai già sentito parlare, come nell’ottocento il Piemonte e in particolare Torino, fosse uno dei poli più importanti per lo smercio del cioccolato, non solo in Italia ma anche in molti paesi europei.
Questo almeno fino ai primi dell’ottocento.
Napoleone e la fine del cacao
Dal 1798 al 1814 il Piemonte passa sotto il dominio di Napoleone, ed è proprio in questo periodo che Bonaparte attiva un blocco commerciale verso i prodotti britannici. Questo blocco interessò anche il cacao, che inizia ad essere irreperibile o con prezzi alle stelle.
Ciò mise i cioccolatieri piemontesi in crisi, che furono costretti a trovare altre soluzioni per riuscire a creare dei prodotti a base di cioccolato, ad un prezzo accessibile.
Dal 1806, per sostituire una parte di cacao nelle loro preparazioni, i cioccolatieri iniziarono ad usare un prodotto locale ritenuto fino a quel momento di poco valore, la nocciola delle Langhe, alla quale oggi è stata riconosciuta il marchio IGP.
La nocciola veniva lavorata intera e senza essere tostata insieme al cioccolato, realizzando così dei prodotti che oggi possono essere definiti di media qualità.
La crema di gianduia e Prochet
La svolta definitiva arriva nel 1852, con Michele Prochet, fu lui che creò per primo quello che può essere definita una pasta di nocciole. Prochet oltre a tostare le nocciole, procedura che conferiva un sapore più intenso alla nocciola, li ridusse in una polvere finissima, quasi una pasta, che amalgamò al cioccolato creando quella che viene conosciuta come la crema gianduia.
I gianduiotti e Caffarel e Prochet
La nascita della crema gianduia avviene in un periodo politico-economico molto particolare. E’ proprio la creazione di questa crema che porta alla nascita di un prodotto che ancora dopo 150 anni dalla sua creazione, e tra i prodotti al cioccolato più amati al mondo, il gianduiotto.
Il gianduiotto
Dopo il periodo di blocco, nel 1826 Paul Caffarel apre il suo primo laboratorio di cioccolato , dove al suo interno aveva messo appunto una macchina che riusciva a produrre del cioccolato dalla consistenza cremosa e densa con pochissimi ingredienti, cacao, acqua e zucchero.
La Caffarel-Prochet
Il figlio di Caffarel, Isidoro, che nel frattempo aveva conosciuto Prochet e la sua crema, istituì con lui nel 1852 la società la Caffarel -Prochet, dando il via ad una nuova produzione.
Nel 1865 viene immesso sul mercato un nuovo cioccolatino dalla forma molto particolare, che ricordava quella di una barca rovesciata, il givu, che in dialetto piemontese voleva dire mozzicone di sigaretta. Fu durante il carnevale di quell’anno, che sfruttando la maschera simbolo del carnevale torinese, Gianduja, iniziò a distribuire cioccolatini incartati singolarmente in foglie d’oro.
L’iniziativa e il cioccolatino ebbero così tanto successo, che l’azienda decide di cambiare nome al prodotto chiamandolo gianduiotto, in onore della maschera.
Oggi, non si sa per quale motivo, nonostante la produzione di gianduiotti continui, l’azienda Caffarel-Prochet non esista più, e sia stata sostituita semplicemente dalla Caffarel spa.
La torta gianduia e De Longhi
Ho avuto la possibilità di provare un altro gioiello della produzione De Longhi Cookers, la cucina “Mem 965 rx ed”, una cucina maxi con forno elettrico e multifunzionale- mastercook .
Si tratta di una cucina dalla fantastica linea vintage, con 5 fuochi a gas e griglie in ghisa, un ampio forno elettrico ventilato multifunzione.
Ma vi racconterò tutti i particolari durante questo nuovo anno.

Torta Gianduia Piemontese
Ingredienti
- 150 g di Cioccolato fondente al 70%
- 150 g di burro morbido
- 150 g di Zucchero semolato
- 3 uova a temperatura ambiente
- Un pizzico di sale
- 150 g di farina di nocciole
- 20 g di farina 00 oppure Cacao amaro in polvere
Per rifinire
- 100 g di panna per dolci
- 100 g di cioccolato gianduia
- 10 g di burro
- 50 g Nocciole tritate grossolanamente
Istruzioni
- Trita il cioccolato e scioglilo a bagnomaria o nel forno a microonde, mettilo da parte a raffreddare.
- Versa il burro morbido nella planetaria e lavoralo, con l’aiuto della frusta k, con 100g di zucchero (presi dal totale) fino ad ottenere un composto cremoso.
- Separa i tuorli dagli albumi, e metti quest’ultimi da parte.
- Versa i tuorli d’uovo, uno alla volta, nel composto di burro e zucchero. Amalgama bene e aggiungi un pizzico di sale.
- Se sarà necessario, spegni la planetaria e con l’aiuto di spatola dai una mescolata al composto.
- Versa il cioccolato fuso sul burro e fai amalgamare il tutto a bassa velocita, prosegui con la farina di nocciole e il cacao amaro. Incorpora tutto per bene.
- Con l’aiuto di una frusta, monta gli albumi con i restanti 50 g di zucchero semolato fino ad ottenere un composto arioso e ben sodo.
- Con l’aiuto di spatola e amalgamandolo delicatamente dal basso verso l’alto, aggiungi gli albumi montati al composto di burro e cioccolato.
- Ungi con del burro una teglia da 22 dm, ricopri il fondo con della carta forno e spolvera i laterali con del cacao amaro, versa il composto e inforna a 180 ° forno preriscaldato per circa 45/50 minuti.
- Farà fede la prova stecchino. Sforna versa la torta su una griglia e fai raffreddare completamente
Ganache di gianduia
- Versa la panna in un pentolino e riscaldala sul fuoco dolce, non deve bollire.
- Quando sta per sfiorare il bollore versa il burro e il cioccolato tritato finemente.
- Togli la pentola dal fuoco, e amalgama bene il tutto fino a quando il cioccolato non si è sciolto e non avrai ottenuto un composto uniforme.
- Ora puoi scegliere se amalgamare le nocciole alla crema o posizionarle sopra la crema. Se opti per la prima soluzione amalgama il trito di nocciole alla ganache ancora tiepida ma liquida e fai raffreddare. Se opti per seconda soluzione, fai raffreddare la ganache, ricopri la superficie della torta con la crema e poi con le nocciole tostate e tritate grossolanamente.
- Servi
Una torta super golosa e ricca di storia. Mi ha fatto piacere leggere i cenni storici che la caratterizzano e d’ora in poi mangiare una fetta di questa torta o semplicemente un gianduiotto non sarà più la stessa cosa, oltre al gusto assaporeremo anche un po’ di storia!!!
Grazie mille Marianna mi fa piacere che apprezzi il mio lavoro. Far “assaporare”( hai preso nel segno con questa parola) anche la storia che c’è dietro ad ogni ricetta.