Il pane, un alimento tanto comune sulle nostre tavole, ma anche tanto ricco di storia, religiosità, arte e soprattutto di simbolismo. Spesso il pane è al centro di molte festività popolari siciliane, in onore dei santi patroni e protettori, e non.
Tra le più caratteristiche vi sono senza ombra di dubbio quella di San Giuseppe di Salemi nel trapanese, e quella di San Biagio Platani, nell’agrigentino.
Ma oggi voglio raccontarti proprio di quest’ultima festa in onore del pane.
La festa del pane a San Biagio Platani
Uno degli avvenimenti più suggestivi che avvengono in Sicilia, è sicuramente la festa degli Archi di Pane o Archi di Pasqua risalente alla seconda metà del 1700 quando, ancora questo piccolo paese dell’agrigentino, San Biagio Platani, era composto da poche anime.
In principio, in occasione delle festività pasquali, venia realizzato un solo arco centrale chiamato arco di trionfo. Simbolo del trionfo di Cristo sulla morte , quest’arco veniva realizzato il venerdì santo con un intreccio di canne e salici, e ricoperto con rami di rosmarino.
La notte tra il sabato e la domenica di Pasqua, invece veniva decorato con cuddure (ciambelle di pane) e marmorate, offerte dai benestanti del luogo. Alla fine dei festeggiamenti, l’arco veniva smontato e i pani e le marmorate date in dono alle famiglie più povere.
Gli Archi di San Biagio Platani
Se in origine la festa dei pani di San Biagio Platani era composto da un solo arco principale, con il passera del tempo divenne un vero e proprio rito che coinvolse tutto il paese.
Nel 1970, iniziò una competizione ricca di passione fra le due confraternite ancora tutt’ oggi esistenti, i Madunnara (i devoti della Madonna) e Signurara (i devoti del Signore). Gli archi iniziarono ad aumentarono tanto, che oggi ricoprono tutto il corso principale del paese, dando vita ad una vera struttura architettonica ricca di fascino.
Ogni confraternita si dedica ad un lato della struttura, realizzandola con canne di bambù, salice o agave, e decorati con agrumi. Lungo il percorso si possono trovare anche dei bellissimi mosaici artistici, realizzati con materiale proveniente dalla natura, come i legumi, i cerali, i datteri, la pasta e il pane fatto in pasta di sale.
Ogni mosaico rappresenta principalmente figure religiose, ma lungo il percorso si possono trovare anche altre decorazioni come fiori o frutta tutte realizzate con il pane.
Un lavoro che inizia in segreto qualche mese prima della festività, e che vede coinvolge una buona parte del paese, per poi essere svelato la mattina di Pasqua.
Una chiesa al naturale
La sensazione che si ha varcando il corso la domenica di Pasqua, arricchito da archi, cupole e campanili, è quello di percorrere la navata di una chiesa dove la natura la fa da padrona.
Elementi architettonici realizzati con materiali offerti dalla natura e arricchiti da pittura, ed elementi di decorazione. Dove pane, uova, zucchero e sale sono alle origini di questi manufatti, che circondati dalle luci notturne, nel calar della sera, danno vita ad uno scenario di una suggestione inaudita.
Credit foto copertina:pierfilippospoto.wordpress.com